Letto906volte
Ho sempre pensato che il giorno in cui ci saremmo visti per l’ultima volta ci sarebbe stato il mare mosso. Inquieto, come noi. E forse anche vento. Ci sarebbero stati i gabbiani a riva, vicino al pontile. E verso le due di pomeriggio, in quella giornata ventosa e ondosa, qualcuno avrebbe fatto una passeggiata in spiaggia con il cane.
Sulla strada, poche macchine parcheggiate. Le nostre, una accanto all’altra come sempre.
Il giorno in cui ci saluteremo per l’ultima volta io indosserò un vestito a fiori, e tu porterai gli occhiali da sole.
Avrai la bocca ancora forte di caffè nero e di baci pieni. E io le labbra nude. Quel giorno riuscirò a sentire il tuo respiro sui miei capelli, nell’ultimo abbraccio. La mia testa nell’incavo del collo. Tu che mi dici “voglio andare adesso” e io che ti rispondo “rimani”. Ma poi tu non te ne vai e io continuo a tenerti stretto.
E invece è così che finisce la storia d’amore tra due che non hanno coraggio. Due che non ce l’hanno fatta perché avevano la pelle troppo sottile. Finisce così, in una calma tutta estiva, con il tempo tremolante. Con la gente che cammina al tramonto, e tutti sembrano avere un’aria felice.